
Il Comitato Cittadino Voci del Territorio è dedicato alla salvaguardia dell'ambiente, della salute e del lavoro nella nostra comunità.
Comitato Cittadino
Voci del Territorio
per coniugare in armonia ambiente, lavoro e salute
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La zona industriale Stracca, nel comune di Atri, è insediata nella fertile vallata del basso Vomano, a poca distanza da un’altra zona industriale, quella di Scerne di Pineto dove già lo scorso 30 settembre 2024 ebbe luogo lo sciagurato e devastante incendio della Kemipol. Ricorderete in molti il rogo di centinaia di metri cubi di prodotti chimici pesanti e di un tetto in amianto letteralmente “polverizzati” in atmosfera, spandendosi in diverse direzioni.
Nella Stracca una azienda, società per azioni, che produce laminati CPL per mobili, arredi e pavimentazioni plastiche, ha chiesto da due anni all’ente Regione Abruzzo il rilascio di un’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di un inceneritore con recupero di calore, per questo definito co-inceneritore.
Formalmente dichiarano di voler bruciare gli scarti della propria lavorazione di laminati: essi sono accoppiati di carte tecniche incollate con resine melamminiche e amminoplastiche, pressate a caldo attraverso dei rulli e additivati di pigmenti e sostanze prestazionali (contenenti metalli come bario, cromo, ecc... ).
Ci allarmano diversi aspetti di questo affare. La ditta madre, una s.p.a., ha creato una ditta figlia, un s.r.l., cui cede l’esercizio di uno dei due suoi capannoni ove impiantare il bruciatore da 1500 ton/anno. La ditta figlia ha nella sua ragione sociale la facoltà di operare anche nello smaltimento di altri rifiuti industriali e persino di rifiuti solidi urbani. In prospettiva non ci pare tranquillizzante.

Nella sua richiesta questa impresa, creata ad hoc, dichiara di voler bruciare “solo” gli scarti della ditta madre, facendoli passare per innocui scarti di cartiera con codici CER che nessun ente di pubblica tutela ci pare abbia finora seriamente valutato.
Nulla si crea e nulla si distrugge, così da queste quantità avremo circa un terzo di ceneri nocive da smaltire e circa due terzi di sostanze sparse nell’ambiente dall’atmosfera, con micro e nano-particolato di sali di metalli chimicamente solubili nel ciclo dell’acqua, quindi nei corpi idrici e inevitabilmente, attraverso l’ecosistema, nella catena alimentare (basti pensare al pascolo degli ovini per il pecorino o la produzione di olio di oliva). Considerate che la bassa Val Vomano produce colture ortive, sia per il consumo fresco che per le vicine industrie alimentari.
Poi tali ceneri nocive, polverulente, dovrebbero finire in una qualche “discarica speciale”. Nella richiesta della ditta anche le ceneri sono classificate con codici CER non pericolosi, quasi innocui, e anche qui nessun ente di tutela, ai nostri occhi, ha mosso un qualche serio appunto tecnico-scientifico in due anni di Conferenza dei Servizi. Qualcuno ci sussurra che finiranno in una discarica nel chietino … ma chi può discernere alla luce del sole l’opaco mondo degli smaltimenti industriali?
Si aprono potenziali scenari preoccupanti, sia su scala locale che su tutto il territorio regionale e forse oltre. I primi impattati saranno i lavoratori della stessa azienda, delle aziende adiacenti e limitrofe nelle due zone industriali. Poi ci sono gli abitati delle case sparse, di Casoli di Atri e della martoriata Torre San Rocco, già investita negli ultimi anni da un incendio a cielo aperto di materie plastiche nel vicino centro di riciclaggio dei rifiuti. Insomma, agli incidenti accidentali, all’emissioni periodiche come ad esempio quello della torcia idrocarburi del terminale ENI, si andrebbe ad aggiungere una emissione costante che si accumulerebbe sul bioma locale e nelle falde idriche.
Ancor più vogliamo porre l’attenzione di tutti su un ulteriore deleteria prospettiva. La natura orografica del centro-sud Italia risulta in una morfologia di vallate fertili con consistenti corpi idrici di falda. Le zone industriali costellano moltissime di queste vallate, semplicemente per il vantaggio logistico delle piane che si collegano alle dorsali di trasporto sia adriatiche che tirreniche.
Il punto è che un’ambigua normativa, assieme a una postura diciamo ‘leggera’ degli amministratori e delle istituzioni di pubblica tutela, consente di far passare i co-inceneritori come sostenibili per via di un modesto recupero di calore. Se però in essi si possono bruciare sostanze plastiche e altri rifiuti industriali e chi sa cosa altro in futuro, avremo alla fine una costellazione di punti di emissioni nocive in tutta la regione e oltre, con migliaia di tonnellate ceneri tossiche da smaltire ogni anno.
Riteniamo che il problema, alla sua radice, derivi da una degenerazione imprenditoriale cui nessuno pone freno: con la scusa del ricatto occupazionale i lavoratori in generale nulla mai obiettano e di conseguenza le loro condizioni di lavoro si estendono alle loro stesse famiglie, in via indiretta. Ad esempio, la ditta dei laminati plastici qui in questione non ha problemi di bilancio e si dichiara responsabile per l’ambiente e il territorio. In coerenza a queste dichiarazioni il suo management avrebbe potuto scegliere una tecnologia solare innovativa per scaldare di soli 100 °C l’olio diatermico, risparmiando ugualmente una quota di metano. Invece i suoi manager scelgono bene di risparmiare una cospicua quota del costo di smaltimento dei suoi scarti, aprendosi oggettivamente anche a futuri business di smaltimento. Gli azionisti privatizzano i profitti e noi altri socializziamo gli effetti negativi.
Il paradosso è che il mercato premia queste aziende che presentano i loro prodotti come “eco-friendly”. Purtroppo lo stesso mercato non indennizza né i lavoratori, né l’ambiente che, di fatto e quindi anche giuridicamente, costituiscono un fondo gratuito di valorizzazione, dentro l’ottica un discutibile modo di fare impresa e profitti.
Chiediamo a tutti i cittadini e ai lavoratori di fare le giuste pressioni sui propri delegati politici e sindacali, affinché spingano la Regione Abruzzo a dare il diniego all’autorizzazione. Ci rimangono pochissimi giorni, se passa l’autorizzazione allora l’impianto sarà una costruzione di fatto e tutto diventerà più difficile se non impossibile da cambiare!

Il Comitato Cittadino Voci del Territorio è dedicato alla salvaguardia dell'ambiente, della salute e del lavoro nella nostra comunità. Con un focus sulle pratiche sostenibili, ci impegniamo attivamente con i residenti e le organizzazioni locali e promuovere consapevolezza e azione nella preservazione del nostro territorio. Unisciti a noi nella nostra missione per creare un futuro più sano e sostenibile per tutti.
" Il vero cambiamento inizia quando le voci della comunità si uniscono per proteggere ciò che amano: la terra che li sostiene, l'aria che respirano, e il futuro che costruiscono insieme."

Proteggiamo il nostro futuro: no all'inceneritore, sì a un ambiente sano per le generazioni di oggi e domani.
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Unisciti a noi nei nostri sforzi per proteggere l'ambiente per la generazione future.
Promuoviamo la salute e il benessere nella nostra comunità per un futuro migliore.
Ogni lavoratore ha il diritto di operare in un ambiente sicuro, e ogni impresa deve garantire il rispetto del territorio ...

Il comitato si impegnato a tutelare il diritto di ogni lavoratore a operare in un ambiente sicuro e rispettoso del territorio. Crediamo che il lavoro non sia solo una fonte di reddito, ma un pilastro di dignità e realizzazione personale. Per questo, ci opponiamo a modelli industriali che compromettano la salute e l'ambiente, e lavoriamo per promuovere pratiche aziendali responsabili e sostenibili.
Difendiamo il Diritto a un Lavoro Sicuro e Sostenibile: Un ambiente di lavoro sicuro è un ambiente che protegge il benessere dei lavoratori e rispetta il contesto naturale in cui si inserisce. Siamo fermamente convinti che le imprese abbiano il dovere di operare senza danneggiare il territorio, tutelando chi vi lavora e vive. Il disastro Kemipol è un monito per tutti: nessun progresso può giustificare la messa a rischio della salute dei lavoratori e della comunità.
Promuoviamo un Modello di Sviluppo Responsabile: Vogliamo un futuro dove lavoro e territorio convivano in armonia. Il nostro impegno è per un sistema produttivo che rispetti i principi di sicurezza, responsabilità sociale e sostenibilità. Un ambiente lavorativo sano e sicuro contribuisce a migliorare la qualità della vita e a rafforzare la coesione della nostra comunità.
Partecipa con Noi per un Lavoro che Rispetti Persone e Territorio: Unisciti al nostro impegno per difendere il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Insieme possiamo creare un futuro in cui il lavoro non sia solo una necessità, ma un'opportunità per costruire un territorio sano, rispettato e fiorente.

Il comitato si impegna a promuovere la salute e il benessere di tutti coloro che vivono nel nostro territorio. Riteniamo che ogni cittadino abbia il diritto di vivere in un ambiente sano, libero da rischi evitabili e da inquinamento. Proteggere la salute pubblica è una responsabilità che portiamo avanti con determinazione, opponendoci a progetti che possano compromettere la qualità della vita e agendo in difesa delle condizioni di vita della nostra comunità.
Salvaguardia della Salute, Pilastro del Benessere Comune: Il nostro lavoro è orientato a ridurre i rischi e a creare una realtà dove l'aria, l'acqua e la terra siano fonti di vita e non di preoccupazione. Eventi come l’incendio Kemipol ci ricordano che la sicurezza della nostra comunità non è negoziabile: ogni decisione deve garantire protezione, trasparenza e prevenzione per chi vive e lavora nel nostro territorio.
Promuoviamo una Qualità della Vita Sostenibile: La salute non è solo assenza di malattia, ma un equilibrio tra ambiente, sicurezza e servizi che arricchiscono la vita. Insieme, vogliamo costruire un futuro dove ogni famiglia, lavoratore e giovane possa crescere in un territorio sicuro e ricco di opportunità per uno stile di vita sano.
Partecipa con Noi per il Futuro della Salute Comune: Ti invitiamo a unirti a noi per difendere il diritto a un ambiente salubre e a un benessere condiviso. Insieme, possiamo essere la voce della nostra comunità e garantire che la salute sia sempre al primo posto.

La nostra missione è proteggere e promuovere il territorio che amiamo. La nostra casa è una valle unica, ricca di bellezze paesaggistiche, risorse naturali e una comunità che vive in armonia con l’ambiente. Ma queste risorse, così preziose e vitali, sono minacciate da progetti insalubri e da uno sviluppo industriale che non tiene conto della salute del nostro ecosistema.
Proteggiamo la Salute, il Territorio e il Futuro: Ogni azione del Comitato mira a costruire un equilibrio sostenibile tra progresso e rispetto per l’ambiente, affinché le generazioni future possano vivere in un Vomano pulito e sicuro. La nostra priorità è impedire attività che possano compromettere la qualità dell’aria, delle acque e della terra, dando voce a chi, come noi, crede in uno sviluppo che preservi la bellezza naturale e il benessere della comunità.
Promuoviamo la Bellezza e la Vita: Oltre a salvaguardare l’ambiente, ci impegniamo a valorizzare il territorio. Il Vomano è un patrimonio che merita di essere vissuto e conosciuto: dai percorsi naturali alle riserve protette, dalle tradizioni alle attività che offrono un legame autentico con la terra. Vogliamo che questo luogo resti un rifugio sicuro e incontaminato per le persone e per la biodiversità che lo caratterizza.
Unisciti a Noi: Diventa parte di una comunità che agisce, protegge e investe per il futuro. Insieme possiamo fare la differenza, essere i guardiani di un ambiente sano, valorizzare le risorse naturali e costruire un futuro sostenibile per chi verrà dopo di noi.

La proposta di costruzione di un Co-Inceneritore nella zona industriale di Stracca solleva gravi interrogativi per il nostro territorio. Questo impianto, previsto in un'area vicina ai centri abitati e alla Vallata del Vomano, rappresenta una minaccia concreta che colpisce tre aspetti fondamentali della nostra vita: salute, ambiente e lavoro.
Salute: La sicurezza dei cittadini è la nostra priorità. Eventi come l'incidente alla Kemipol evidenziano i rischi di esposizione a sostanze tossiche e le conseguenze che tali impianti possono avere sulla salute pubblica. La vicinanza ai centri abitati rende questo progetto particolarmente critico per la protezione sanitaria.
Ambiente: La Vallata del Vomano è un patrimonio naturale che necessita di salvaguardia. L’inquinamento atmosferico, l’alterazione delle acque e il rischio di contaminazioni richiedono un approccio estremamente cauto. Incidenti passati dimostrano come impianti di questo tipo possano causare danni irreparabili all’ecosistema.
Lavoro: Vogliamo un futuro in cui il lavoro si sviluppi in armonia con il territorio, garantendo sicurezza e sostenibilità. Il Co-Inceneritore non solo minaccia l’ambiente, ma rischia di danneggiare la qualità del lavoro per chi opera in queste aree, senza offrire le garanzie di sostenibilità necessarie per la comunità.
Questa battaglia non è solo per fermare un impianto, ma per proteggere il futuro del nostro territorio e garantire un equilibrio tra progresso e benessere di chi vive e lavora nella Valle del Vomano.
" Difendere la terra è proteggere la vita: salute, ambiente e lavoro non sono sacrificabili, ma radici del nostro futuro. "